40th di aborti USA: festa!

Su Cogito et Volo si sono pure posti la domanda: perché non ne parla nessuno? Ma di che? Dei 40 anni di aborti che hanno toccato quota 55 milioni di morti?
No, della manifestazione di protesta che ha risposto a questa opaca Giornata della Memoria made in USA con una mobilitazione di mezzo milione di persone.

Mezzo milione di persone hanno sfilato nella capitale degli Stati Uniti d’America per dire no ad una legge che in quarant’anni ha permesso l’uccisione di 55 milioni di bambini. Eppure io l’ho saputo da un amico su Facebook, che ha postato la notizia sulla sua bacheca. Ero convinto che si trattasse di una manifestazione dell’anno scorso; incuriosito, sono andato su Google e mi sono accorto che è di soli tre giorni fa; e, soprattutto, mi sono accorto che non l’ha riportata nessun giornale.

Sì, di certe cose non si ama parlare. Del resto è colpa nostra. Vuoi mettere le escort pro-gay  (una contraddizione che inneggia alla disoccupazione sistematica) delle Femen con la solita sfilata di bigotti in giacca a vento dai colori imbarazzanti?

Sono sicuro che l’unica risorsa rimasta a cattolici tradizionali e compagnia bella sia reclutare gente come Rocco.

Anche perché, voglio dire, se sulle zinne delle Femen ci stanno brachilogie e tartagliamenti da logopedista, sul perno di Rocco potremmo riportare bel belli tutti e 5 i punti del manifesto Scienza & Vita (o altri, a piacere), che è pure un’importante opera di informazione.

Inoltre è la volta che i nostri avversari si fermano a leggere con attenzione quel che abbiamo da dirgli. 

RoccoTano16

Nell’attesa dell’ingombrante alleato, nella censura che i media destinano alle manifestazioni pro-life, e soprattutto nell’incomprensibile silenzio che gli abortiti si ostinano a mantenere, salutiamo con favore il fatto che almeno i pro-choice si attrezzino a commemorare il lieto evento con spot ammalianti e smaccatamente filo-governativi

TUTTI MUOIONO
DAL RIDERE

Referendum sulla caccia

Il fatto che il fotomontaggio sia banale è dovuto solamente al fatto che l’aborto mina un fondamentale dell’umanità. Il fatto che tutti si accorgano della banalità del fotomontaggio, ma troppi non si accorgano della gravità dell’aborto, è esattamente quello che dovrebbe spaventarci.

Senza Inquisizione non c’è più progresso

Il fatto che per noi l’omicidio di 20.000 eretici adulti sia più grave dell’eccidio di 1.000.000.000 di vittime innocenti è in tutto e per tutto un dato a sfavore della nostra pretesa civiltà.
Se poi pensiamo che la maggior parte dei movimenti ereticali non condannava l’aborto (come oggi tendono a sminuirne l’interesse cattolici marginali alla Enzo Bianchi, borderline come Martini e Verzè, neo-gnostici con Vito Mancuso) capiamo meglio il senso della famigerata Inquisizione.

Piantiamola – riferito ai cattolici in ascolto – di dire: erano altri tempi, la Chiesa sbagliò. Ci furono abusi, è indubbio, il papa convenientemente ne ha già chiesto perdono a Dio e all’umanità. Ma in sé non fu abuso l’Inquisizione, bensì fu strumento di civilizzazione.

Almeno nel caso del catarismo tutto ciò è corroborato dal parere di uno storico non cattolico

«Qualun­que sia l’orrore che possano ispirarci i mezzi impiegati per combatterlo [il catarismo]… riconosciamo senza esitazioni che, in quelle circostanze, la causa dell’ortodossia si identifi­cava con quella della civiltà e del progresso. Se il catarismo avesse prevalso sul cristianesimo, o fosse divenuto anche solo suo uguale, non c’è dubbio che il suo influsso sarebbe stato disastroso […] esso avrebbe come conseguenza ricondotto l’Europa alla barbarie dei tempi primitivi» (H. C. Lea, A History of the Inquisition of the Middle Ages, London 1888, vol. I, p. 106)

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Compito a casa. Già Tommaso scriveva Qualis unusquisque est, talis finis videtur ei. Ora, senza voler giudicare le coscienze, ogni lettore provi ad esaminarsi, e scoprirà che, quanto più si saprà ancora scandalizzare per gli aborti innumerevoli, tanto più saprà riconoscere la pertinenza de jure di inquisitori cattolici con annessi e connessi.